Andiamo dritti al sodo… ma anche no! C’è tutta una storia da raccontare sulla gita più “curvosa” del 2024 sul vento del nord.
UN ITINERARIO PARTICOLARE
Quest’anno siamo stati pigri, da Rovereto siamo partiti a metà mattina di un sabato a chiazze azzurre e grigie sopra ai nostri caschi.
La notte non è stato facile addormentarsi perchè sognavamo ad occhi aperti che tipo di paesaggi avremmo visto e se le nostre aspettative sarebbero state soddisfatte. Piccolo spoiler… sono state soddisfate appieno.
SUL VENTO DEL NORD
Vi risparmiamo i primi chilometri di statali e tangenziali, ma raccontiamo dal nostro arrivo nei pressi di Fai della Paganella sulla SP64 li abbiamo avuto il primo guizzo di divertimento. A gran passo abbiamo raggiunto Andalo e lo specchio azzurro del Lago di Molveno sulla SS64 alla nostra sinistra.
Scesi dalla piccola Nembia, sulla SS421, abbiamo raggiunto San Lorenzo Dorsino che ci salutava ai piedi delle imponenti Dolomiti di Brenta; proseguiamo poi per Stenico per la SP34 e raggiungiamo Tione di Trento sulla SP237 passando nell’abitato di Breguzzo dove i nostri amici del “Giro da la Cioca” coniavano il loro ennesimo successo, portando il secondo gruppo di esploratori a due ruote, all’interno di Malga Bissina in Val Daone dove la Diga con il suo serbatoio da circa 60 milioni di metri cubi, genera energia elettrica per gran parte della Valle.
SALUTI MATTUTINI DAL PASSO CROCEDOMINI
Fino a qui la strada è comoda e non impegnativa… e continuiamo sul vento del nord.
Nell’abitato di Ponte Caffaro comincia la vera festa, costeggiando il Lago di Idro, sulla SS669, ci lanciamo morbidi sulle curve sinuose del “Tornante Telefri” affiancati alla sponda ovest del Lago per raggiungere la meta del primo giorno: il Passo Crocedomini sulla SP669.
Una dietro l’altra conquistiamo le curve come fossimo in una danza sfrenata alla Flashdance, un misto stretto che a pensarci adesso ci mette dentro una grande nostalgia, e li alla “Salita De Gaver” ci guardiamo in faccia e basta un cenno di soli sguardi per farci proseguire il viaggio in circondati di pini e conifere, vista sul “Goletto di Cadino” e profumo di lavanda e di lì a poco ci ritroviamo sulla vetta del maestoso “Corcedomini“.
La sosta è rigenerante, il nostro Paolo spulcia veloce il GPS delle strade alternative per non arrivare troppo presto a Edolo al motto di “che presia gat, sem a spas”.
Ripartiti teniamo per per circa 20 chilometri la SP669 che ci riporta nel caldo afoso di Breno e da li tutto torna più facile e guidabile. Ed in poche ore, verso sera ci troviamo nella piccola ma trafficata e vissuta Edolo. Un giro per il centro alla scoperta delle bellezze architettoniche del 1700, un gelato artigianale ed una pizza per concludere la giornata. La calda notte di Edolo non ci ha impedito di addormentarci felici.
PRONTI, PARTENZA E VIA… PER GLI ULTIMI CHILOMETRI
Il secondo giorno non si è fatto attendere ad usciti dall’EuroHotel ci siamo diretti velocemente verso il Mortirolo sulla SP81 e fendendo le curve ad una ad una abbiamo raggiunto Bormio ed il Passo dello Stelvio dove ci siamo fermati ad immortalare la famosa “Cascata di Braulino” sulla SP38.
I tornati dello Stelvio non ci hanno trovato disarmati ma golosi a tal punto di approfittare non solo delle “pieghe in carreggiata” ma anche della “cucina tipica gourmet del motociclista”, un enorme panino con würstel e maionese.
Ripartiti, un pò appesantiti, siamo scesi da Santa Maria Val Mustar in Svizzera ed abbiamo raggiunto Glorenza in Val Venosta, rapidi abbiamo attraversato Prato allo Stelvio e raggiunto Merano parevamo calamitati verso Marlengo sulla SS38.
E’ vero ci siamo presi la licenza di cambiare l’itinerario, ma lo abbiamo migliorato, il nostro Paolo sa come e dove andare per farci felici. Sul Passo Palade ci siamo davvero divertiti sempre rispettando i limiti del codice stradale ed i nostri.
Dominando la SS238 abbiamo capito perchè a noi piace andare in moto, il Passo della Mendola era daccordo con la nostra teoria.
Da li in poi, cioè da Caldaro sulla SS12 tutto si è fatto più noioso e caldo. Vi risparmiamo il viaggio di rientro con la “doccia” finale. Il meteo ci ha azzeccato anche stavolta.
GRAZIE PAOLO!!
Dobbiamo proprio dirlo anche questa volta il nostro super Direttore Turistico Paolo Piccolroaz, ha compiuto una delle sfide più epiche di sempre. Ci ha fatto divertire ed ha plasmato sempre di più la voglia di moto e turismo che vive dentro di noi, nelle nostre idee e nei nostri sogni.
A noi non resta che dire una sola cosa GRAZIE PAOLO!!!
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