Partiti di buon ora i partecipanti della seconda gita a tema dedicata al Motociclismo hanno potuto godere di una giornata di intrattenimento storico, artistico e sportivo in quel di Rimini, in visita al Museo Nazionale del Motociclo. Articolato su due piani e spazi esterni dedicati il Museo si proponeva di esporre motociclette, sidecar ed autovetture in perfetto stato di conservazione e di tutte le marche, tra le più ammirate ci sono state la Rudge la motocicletta dei pionieri e la Frera che con la Henderson (marchi che ai giorni nostri sono pressoché sconosciuti) ha fatto strada ai successivi sviluppi tecnologici che ci portano direttamente al 2017 con motociclette intelligenti grazie alla totalità dell’elettronica presente su di esse, la moto da gran premio di Doriano Romboni che conia l’essenza dello sport motociclistico nel mondo per eleganza e prestazioni e non solo, la Moto Guzzi GTW 500 del famoso pittore Antonio Ligabue che esibisce la cultura e l’arte accompagnando la semplicità del motociclismo. Si parte dalla fine dell’800 con i primi prototipi di bicilette a motore come la Francese Mom del 1903, una semplicissima bicicletta a cui è stato equipaggiato un monocilindrico a scoppio 220cc attaccato tra la ruota anteriore e la scatola di movimento centrale dove la messa in moto era fornita dalla pedalata del conducente ed il cambio con rapporti a due marce con leva a mano posizionata sul tubo orizzontatale era lasciato ai conosciuti ingranaggi che dando energia al pignone faceva girare la corona posizionata all’esterno della ruota posteriore per circa l’intero suo diametro garantendo così l’andatura autonoma del mezzo attraverso una cinghia invece che la catena (sarebbe a dire la bicicletta con la pedalata assistita di oggi) per arrivare in Italia con una Gaia-Moser 175cc una bici a motore più evoluta costruita nel 1926 con gli ammortizzatori anteriori a manubrio. E cosa sorprendente la motocicletta creata da Gino Bartali, che dopo la carriera agonistica nel ciclismo si diede alla costruzione di 50cc, 125cc e 160cc con scarsi risultati. Il Siluro Record 75cc costruito dall’Aermacchi e ancora le conosciute marche inglesi come la Norton e Triumph, la BSA e la giapponese Suzuki. Singoli motori esposti con caratteristiche e costruttori come il desmodromico creato verso la fine degli anni ’20. Le più conosciute Mv Agusta che con la 750 SS è quotata per ben 150 mila euro o la spettacolare Scrambler 350cc bicilindrica, Benelli, Moto Morini, Moto Guzzi, Vespa, Lambretta e la Bimota da competizione. Insomma un museo che al suo interno possiede un enorme patrimonio sportivo e culturale non vi resta che andare a visitarlo se ve ne siete persi l’occasione con i ragazzi del Moto Club Pippo Zanini.
Dopo il giro di più di un’ora i nostri ragazzi hanno, come da rito quasi scaramantico, scattato la fotografia di gruppo sotto l’enorme logo disegnato sul museo per poi dirigersi al Ristorante la Giara di Riccione per pranzare e ridere in compagna scambiandosi le opinioni su quello che era appena stato visitato e ancora pieni di adrenalina e stupore hanno saputo ben complimentarsi con lo staff del Pippo Zanini per l’ottima organizzazione dell’intera giornata.
Sulla via del ritorno una lauta sorpresa attendeva i partecipanti in quel di Serravalle con aperitivo alla Cantina Secchi dove sono stati accolti con ogni prelibatezza possibile e immaginabile.
Anche per questa gita il presidente Franco Pooli si dice soddisfattissimo del risultato e altrettanto del suo staff che ancora una volta ha saputo dimostrare inventiva e tecnica di affidabilità un valore aggiunto che con il passare del tempo va via via migliorandosi sempre di più. Non ci resta che vedere alcuni scatti della giornata che proponiamo qui sotto e ricordarvi gli ultimi due eventi della stagione 2017 con il primo Motoraduno dei Temerari con destinazione Rivalta il 5 Novembre e la Cena Sociale al Centro Parrocchiale di Lizzana l’11 Novembre.