100 Anni dalla Grande Guerra: il resoconto

Lasciatevelo raccontare questo straordinario viaggio fatto di storia, cultura, passione ed entusiasmo che c’è dietro a questo Evento, ma soprattutto l’amicizia che si è creata.

Sono partiti la mattina di sabato 23, un po’ assonnati, emozionati, preoccupati, stravolti dall’eccitazione di compiere, per la prima volta, una manifestazione con partenza ed arrivo prefissati in diversi punti del Nord Italia. In attesa di partire dalla Campana dei Caduti di Rovereto vedono arrivare, con grande gioia dei ragazzi del Pippo Zanini, il Presidente del Comitato Trentino Nicola Versini che in compagnia della moglie Daniela in sella ad una potente moto era pronto, dopo più di un anno di stop, a ritornare tra le file del Moto Club Roveretano.

I saluti, il ristoro ed il briefing tutto preparato a dovere per l’arrivo dei ragazzi del Moto Club Lorenzo Ghiselli di Bolzano. Si avvicina l’orario di partenza, tutti un po’ tesi, tutti con il cuore che batte; seduti sulle gradinate con vista Maria Dolens vengono date le prime indicazioni, sulle tappe ed il pernottamento della sera. I minuti che separano dalla partenza si sono trasformati in secondi. Tutti sulle moto, quasi per magia la tensione scompare.

Partiti: si da il via alla due giorni dedicata al Centenario della Grande Guerra la tanto attesa manifestazione del 2018 è partita ufficialmente; la prima tappa verso l’Ossario del Pasubio dista solo 30 chilometri di curve e paesaggio montano che entra nella vegetazione di Vallarsa per poi continuare fitta e profumata nelle Valli del Pasubio.

Prima destinazione raggiunta: Pian delle Fugazze, i partecipanti rompono il ghiaccio e cominciano a conoscersi, guardano lontano dal Colle di Bellavista che ospita il Monumento ai Caduti dal 1920. Il panorama è stupendo la vista si snoda tra caseggiati in valle e montagne annebbiate dalle nuvole in quota, si riesce persino a vedere il rifugio Papa; adesso però tocca alla parte principale del viaggio: la Storia, ricorda che qui riposano sia soldati Italiani che Austriaci, ricorda la massacrante carneficina per conquistare il territorio e il vilipendio al paesaggio ed alla natura causato da bombardamenti e scontri fra eserciti. Come ben vedranno anche nelle tappe successive del viaggio. Dobbiamo ammetterlo un po’ di tristezza e di sentimenti contrastanti hanno riempito gli occhi e la mente, solo a pensare quanto sia stato inutile aver perso così tanti uomini e materiali in un così suggestivo paesaggio che ti lascia senza fiato. Di seguito, spuntino al bar offerto dal MOTO CLUB SCHIO in compagnia del primo gruppo di ragazzi che hanno accolto i nostri a braccia aperte. Commossi, e ripartiti, in altri 45 chilometri raggiungono Tonezza del Cimone. Ad aspettarli il secondo gruppo del sodalizio di Schio, che apre le porte del Sacrario di Monte Cimone, dove vennero sepolti più di mille soldati dopo essere stati letteralmente fatti esplodere da 14.200 kg di dinamite piazzata all’interno di cunicoli scavati sotto la trincea italiana nel 1916 dagli Austriaci. Forti brividi correvano su per la schiena dei nostri ragazzi, impossibile non provare alcuna emozione. Subito dopo li aspettava un lauto e abbondante pranzo al Ristorante Cimone, che li preparava per la terza tappa del viaggio, quella Verso Asiago, della distanza di 45 chilometri effettivi. Partiti, e scortati dagli uomini di Schio. Sono arrivati fino al ponte, che delineava le strade che gli avrebbero portati sull’Altopiano di Asiago, un saluto ed un ringraziamento veloce. Il paesaggio che si apriva nel percorrere quella strada lasciava tutti ammirati, e contenti. Arrivati nel parcheggio del Sacrario Militare di Asiago ad attenderli cerano i portacolori del MOTO CLUB PONTE DI BASSANO assieme al Coordinatore dell’evento Luca Magri (precedeva il gruppo portandosi sulle tappe molto prima) fanno subito posizionare i ragazzi davanti al cancello di entrata per la foto di rito. Visitano l’imponente Mausoleo che veglia sulla cittadina, consumano un veloce spuntino, e poi dritti verso i 60 chilometri che li separano dal Sacrario Militare di Cima Grappa. Sul Monte Grappa, stupenda visuale sulla pianura veneta, che ti porta a chiederti il perché di tanto scempio e distruzione. L’ultima tappa distava solo 30 chilometri è stata la più apprezzata. Arrivano a Bassano del Grappa, diretti al Museo Hemingway e della Grande Guerra, ad aspettarli c’era la grande passione e l’ottima spiegazione di un ragazzo che a breve si sarebbe laureato. Congedati e ringraziati gli uomini del PONTE di BASSANO, concludevano la giornata nel giardino di Villa Cà Erizzo per un ristoro, che può essere definito da re. Ristoratisi, si sono diretti negli alberghi per la notte. Qualcuno ha deciso di continuare a divertirsi ancora per un po’, andando a gironzolare per il centro di Bassano.

La domenica ripartivano la mattina presto; tutti in strada per raggiungere a pochi chilometri il Sacrario Militare di Pederobba a Bassano, e subito dopo la suggestiva visita all’Isola dei Morti a Moriago della Battaglia. Accolti con simpatia dal MOTO CLUB ARDITI del PIAVE che ha offerto una ristorazione ai nostri temerari, nel rispetto che il posto richiedeva, andavano a scoprire il luogo più significativo di tutti, brividi sulla pelle nel pensare che l’isola è così chiamata perché il Piave trascinava i corpi dei soldati morti in battaglia e lì andavano a finire. Ancora adesso nello scrivere sentiamo i sentimenti contrastanti fatti di tristezza e sconcerto perché viene da pensare come a distanza di pochi anni, un altro conflitto mondiale abbia seminato lutti e rovine ancora peggiori. Purtroppo non abbiamo ancora capito gli errori del passato, per fare in modo che non ci siano mai più guerre. Ringraziati gli Arditi, un momento di puro orgoglio dal trombettiere chiamato per la partenza: è stata suonata la “33” inno degli Alpini. Con il pieno di entusiasmo ripartono con la scorta del Moto Club ospitante per circa 15 chilometri, ed arrivano al Museo Battaglia del Solstizio a Nervesa della Battaglia. Da lì guidando per altri 5 chilometri arrivano all’imponente Sacrario Militare del Montello sempre a Nervesa che si erge sul Colesel dè Zorzi e dove si può ammirare la splendida Cittadina di Nervesa e del Montello. Altri 15 chilometri più altri due con fondo sterrato li aspettavano, per raggiungere la Fondazione Jonathan Collection, quinta tappa del viaggio, con gli aeroplani con cui Francesco Baracca, ideatore del Cavallino Rampante poi donato alla Scuderia Ferrari, durante il conflitto volava, e si distingueva per bravura e tecnica di pilotaggio. Lì, ad aspettarli per il pranzo, c’era il MOTO CLUB TREVISO CILINDRI STORICI. Dopo aver preso pure il gelato si rimettevano in marcia, rimanendo ancora un po’ con il naso per aria ad ammirare sbalorditi quell’elegante ondeggiare e vorticare del biplano, che sopra di loro si muoveva agile e disinvolto nel disegnare linee invisibili. Distante appena 45 chilometri c’era il MOTO CLUB MONASTIER, ad aspettarli con una merenda a base di frutta fresca deliziosamente preparata, una volta visitato il Sacrario Militare di Fagarè a San Biagio di Callalta; l’eccellente accoglienza e soprattutto la rinfrescante merenda sono state molto gradite dai partecipanti che dopo foto e ringraziamenti ripartivano in vista dell’ultima tappa che gli separava dalla fine della manifestazione, distante 55 km. Passando prima, e dando una rapida occhiata al Monumento alla 7° Divisione Inglese X° Pontieri di Maserada sul Piave a Treviso, e alla Stele commemorativa del Ferimento di Ernest Hemingway nel Centro di San Donà di Piave. L’ultima tappa l’hanno raggiunta verso le 18.30 del pomeriggio, stanchi e provati ma emozionati e contenti per questa stupenda avventura che ha messo in contatto menti e ideali differenti, ma così simili per passione condivisa. La Batteria Vettor Pisani di Cavallino Treporti nel Litorale Veneziano con il MOTO CLUB CAVALLINO TREPORTI, rinfresco e accoglienza super, li ha visti salutarsi a malincuore dopo una visita guidata all’interno della roccaforte del Mare, o meglio del Forte dell’acqua salata. Spuntino per ristorare il viaggio di rientro per i ragazzi del Pippo Zanini mentre per quelli del Lorenzo Ghiselli il miglior modo per continuare il viaggio fino a Caporetto.

Dopo i saluti di commiato, molto sentiti da Luca Magri che ha tirato le somme dicendo di aver passato due giorni splendidi, alle parole del Presidente Giorgio Faggionato (Moto Club Lorenzo Ghiselli), che si dice soddisfatto ed altrettanto contento di questa nuova tipologia di motociclismo, alle lusinghe tutte meritate che il Presidente Franco Pooli ha rivolto al Coordinatore di questo Evento, nonché Direttore di Gara Turismo che sarà presente anche quest’anno al 47esimo Motoraduno Internazionale Città di Rovereto, e alla mitica segretaria del Pippo Zanini Sara Vaccari che in questo evento ha messo cuore e anima; il Presidente Co.Re. Trentino Nicola Versini sottolineava ancora di più come questa nuova idea sia veicolo di novità nel mondo delle due ruote.

Non ci resta che ringraziare tutti i partecipanti del sodalizio bolzanino, con i quali hanno potuto vivere questi due emozionati giorni di cultura, natura e compagnia molto apprezzata e potersi scambiare idee ed opinioni, e poter cominciare una nuova collaborazione. Doverosi ringraziamenti ai Moto Club che hanno avuto il coraggio di introdursi in questa nuova tipologia di motociclismo, e gli enti chi ci hanno ospitato. Ringraziamo anche i ragazzi del Pippo Zanini per aver creduto fino all’ultimo alla possibilità di poter realizzare questa Manifestazione e non essersi mai arresi nonostante le difficoltà del caso, per essere promotori di novità e di innovazione, e per aver avuto il coraggio di cominciare questa splendida avventura fatta di collaborazione ed amicizia con altri Moto Club. Un ringraziamento particolare va a Luca Magri che pazientemente dall’ottobre del 2017 ha lavorato incessantemente per garantire la qualità e l’effettiva riuscita di questa manifestazione che lui stesso ha identificato come futuro del Motociclismo italiano e a cui noi siamo particolarmente legati per amicizia e collaborazione e per aver creduto nelle nostre capacità i nostri ringraziamenti vanno anche a Nicola Versini per essere risalito in moto. Grazie anche ai nostri sponsor per l’apporto fondamentale alla buona riuscita della manifestazione.

Grazie a tutti per il supporto e per aver creduto ancora una volta nel Moto Club Pippo Zanini.